Nel corso degli anni venti e
trenta del secolo scorso sia il pattinaggio che l’hockey su ghiaccio godevano
dei favori di un numero sempre maggiore di praticanti, come dimostrato anche dal
progressivo aumento dei luoghi che d’inverno venivano adibiti a patinoire. In particolare, in
quell'epoca, a Torino si pattinava in quattro differenti posti. Oltre al
celeberrimo laghetto del Valentino, era possibile sfrecciare sulle lame dei
pattini alla ghiacciaia Rubiola (situata nel quartiere di Barriera di Milano),
in corso IV Novembre (l’attuale corso Agnelli, ovvero nell'area dove
successivamente sarebbe nato il circolo dello Sporting Torino) ed al parco
della Pellerina.
La pista della Pellerina si
trovava lungo l’allora via della Pellerina, ora corso Appio Claudio, poco
distante dal poligono del Martinetto. Sul luogo ove sorgeva tale poligono,
inizialmente appartenuto alla Società del tiro a segno nazionale, è collocato
al giorno d’oggi il Sacrario del Martinetto, in memoria delle innumerevoli
condanne a morte di partigiani ed oppositori al regime fascista ivi eseguite
tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945.
Tornando invece al parco della
Pellerina, proprio nel cuore del più grande polmone verde della nostra città
venne fondata, su iniziativa del Marchese Spinola, discendente da una nobile
famiglia genovese, la sezione invernale del Nord Club Torino, un circolo
sportivo rinomato in particolar modo nell'ambito del tennis.
L’attività invernale del Nord
Club Torino venne avviata nel dicembre del 1929 e poteva contare sul supporto
di due valenti istruttori, la belga Henriette Biver, con un passato da
campionessa di pattinaggio ed insegnante presso il palazzo del ghiaccio di
Bruxelles, ed il norvegese Drolsum, anch'egli campione di disciplina, con
esperienza da maestro presso gli impianti di Berlino, Londra e Colonia
(insomma, un vero giramondo!).
La prima formazione di hockey su
ghiaccio fatta scendere in pista dal Nord Club Torino era composta da quattordici
elementi ed era allenata proprio da Drolsum. Tale squadra disputò alcuni
incontri nel gennaio del 1930, tra i quali si annovera anche la partita di qualificazione
al IV campionato italiano, persa contro il Circolo Pattinatori del Valentino.
Successivamente l’attività
hockeystica del Nord Club Torino sembra essersi interrotta fino al dicembre del
1936, in quanto non possediamo alcuna notizia relativa a tale lasso temporale.
Il ritorno sul ghiaccio di una
formazione del Nord Club Torino è datato sabato 26 dicembre 1936, in occasione
dell’incontro disputato nella cornice dello Stadio Littorio di Bardonecchia e
vinto per 1-0 contro la sezione hockeystica del Gruppo Universitario Fascista
di Torino. La partita venne ripetuta il giorno successivo sulla pista della
Pellerina e, di fronte ad un folto pubblico, fu nuovamente il Nord Club Torino
a prevalere, questa volta per 4-2, grazie alle doppiette di Prat e Grassi; per
il G.U.F. segnarono Lanza e Bertoldi. In tale ultima occasione il Nord Club
presentò la seguente formazione: Ferreccio, Peirini, Cantatore, Gillardi,
Ciodo, Garelli, Prat, Grassi e Torti. Si noti che, tredici anni più tardi,
quattro di tali giocatori (Ferreccio, Cantatore, Garelli ed il valente Prat)
sarebbero stati tra i fondatori del nostro amato Hockey Club Torino.
Sempre nel corso dell’inverno 1936/37
il Nord Club Torino disputò altri incontri amichevoli contro i francesi del
Modane e le formazioni meneghine dei Diavoli Rossoneri (II squadra) e
dell’Associazione Disco su Ghiaccio Milano. Le partite contro le due squadre
lombarde rappresentarono degli interessanti banchi di prova, in quanto entrambe
militavano nel campionato di Serie A.
A tal fine si ricorda la curiosa
formula del massimo torneo 1936/37, al quale era consentita l’iscrizione
unicamente alle società che fossero in grado di allestire ben tre formazioni
ciascuna. La classifica finale venne calcolata sommando tra loro i punti
ottenuti da tutte e tre le formazioni schierate da ciascun sodalizio. Solo i
Diavoli Rossoneri e l'ADG Milano furono in grado di allestire tre formazioni
ciascuna e, quindi, di iscriversi alla Serie A (vinta dall'ADG Milano).
Chiudendo la parentesi sulla
Serie A e tornando al parco della Pellerina, di quelle amichevoli disputate dal
Nord Club Torino è giunto fino a noi unicamente il risultato della partita
contro i Diavoli, giocata domenica 17 gennaio 1937. Di fronte ad un “folto pubblico” e, probabilmente,
approfittando anche di un ghiaccio in cattive condizioni, che impedì “un regolare ed armonioso svolgimento delle
azioni” (La Stampa, 18 gennaio 1937),
i torinesi, dimostratisi in buone condizioni di forma, riuscirono a
sostenere l’urto dei più quotati avversari, imponendo loro il pareggio per 1-1.
A passare in vantaggio furono i Diavoli con una marcatura di Levi all'inizio del secondo tempo, mentre il Nord Club Torino riuscì a pareggiare all’ultimo
minuto di partita con un goal di Gillardi.
La successiva stagione 1937/38 vide
il Nord Club Torino presentare una formazione competitiva, che venne descritta
dalle cronache dell’epoca come “particolarmente
forte ed omogenea” (La Stampa, 27 ottobre 1937). D'altronde anche gli
impegni della società furono di alto livello, con l’iscrizione della squadra al
campionato nazionale di Serie B. Peraltro, in conseguenza dell’avvenuta fusione
tra Diavoli Rossoneri e ADG Milano e, quindi, dell’iscrizione alla massima
serie della sola neonata AMDG Milano, la Serie B 1937/38 rappresentò anche la
fase di qualificazione al massimo campionato nazionale, in quanto la vincente
della cadetteria venne ammessa alla finale scudetto.
Prima della disputa del torneo
nazionale il Nord Club Torino affrontò alcune partite di preparazione. Ad
aprire la stagione furono gli ormai tradizionali derby con i concittadini del
Gruppo Universitario Fascista. Il 2 gennaio 1938, sulla pista della Pellerina,
fu il Nord Club a prevalere per 5-2, grazie alle doppiette di Gillardi e Prat
ed al goal di Corti; per i goliardi segnò due volte Lanza. La rivincita,
giocata allo stadio Littorio di Bardonecchia il 7 gennaio 1938, vide dominare
la formazione universitaria, la quale si impose per 4-1, grazie ai 4 goal di
Lanza. Il goal della bandiera del Nord Club venne però realizzato da un
personaggio che avrebbe scritto la storia dell’hockey torinese, ovvero quell'Italo
Cappabianca che nel 1949 sarebbe divenuto il primo presidente dell’Hockey Club
Torino.
Nel gennaio 1938 il Nord Club
disputò un incontro amichevole anche con la formazione del Torre Pellice. La
partita, giocata sulla patinoire del
Parco della Pellerina, vide il netto successo dei più affiatati ed esperti torinesi,
i quali si imposero per 19-2. Tuttavia tale partita assunse un interessante
risvolto storico, in quanto fu il primo confronto tra la realtà hockeystica
torinese e quella torrese; nacque così la sfida più sentita in Piemonte, ovvero
quello che sarebbe divenuto il derby tra Torino e Valpellice!!
Il mese di febbraio 1938 vide
invece l’avvio del campionato nazionale. In data 6 febbraio 1938, nel turno di
qualificazione alla Serie B, il Nord Club Torino superò in trasferta la
formazione dell’Asiago, vincendo per 3-0. L’incontro venne così descritto dalle
cronache dell’epoca: “L’incontro ha avuto
fin dai primi momenti un andamento veloce e combattuto. I torinesi riuscivano
però ad imporre la loro superiorità, segnando un punto ogni tempo, per merito
di Corti, Prat ed ancora Corti. La squadra del Nord-Torino era così formata:
Ferreccio, Cantatore, Perini, Grassi, Prat, Corti, Cappabianca, Garelli,
Fiorio” (La Stampa, 9 febbraio 1938). La formazione schierata in tale
occasione dal Nord Club Torino evidenzia in maniera eloquente l’importante
ruolo che essa ha rivestito, ovvero quello di fucina di futuri giocatori
dell’Hockey Club Torino. Infatti, su nove elementi schierati dai torinesi
contro l’Asiago nel 1938, ben sei di essi (Ferreccio, Cantatore, Prat,
Cappabianca, Garelli e Fiorio) sarebbero stati tra i fondatori dell’H.C. Torino
nel 1949. Ad essi si deve aggiungere anche Giorda, il quale, sebbene non
schierato ad Asiago, aveva già disputato le precedenti partite contro il G.U.F.
Torino.
Grazie al successo in terra
veneta, il Nord Club Torino venne ammesso alle semifinali del campionato di
Serie B. Il 16 febbraio 1938 i torinesi dovettero tuttavia inchinarsi dinanzi
alla seconda squadra dell'ADMG Milano (che avrebbe successivamente vinto il
torneo), uscendo sconfitti dal ghiaccio del Piranesi di Milano per 6-0. Il
giorno successivo, sempre a Milano, il Nord Club ebbe l’occasione per rifarsi,
conquistando uno storico terzo posto nel torneo cadetto, battendo per 2-1 nella
finale di consolazione l’H.C. Ortisei (società dalla quale sarebbe disceso lo
storico Hockey Club Gardena, che, tra la fine degli anni sessanta e l’inizio
degli ottanta, avrebbe vinto per quattro volte il titolo di campione d’Italia).
Nel corso della successiva
stagione 1938/39 il Nord Club Torino programmò una serie notevole di amichevoli
contro compagini quali Torre Pellice, G.U.F. Torino, Renon, Bolzano, Asiago e
la seconda formazione della neonata società dei Diavoli Neroazzurri
(espressione hockeystica dell’Ambrosiana-Inter, denominazione con cui era stata
ribattezzata in epoca fascista la celebre squadra di calcio dell’Inter). Di tali
partite in programma sono tuttavia giunti fino a noi solo i risultati degli
incontri contro il Torre Pellice (vittoria per 10-0 dei torinesi in data 26
dicembre 1938) e contro il G.U.F. Torino (successo del Nord Torino per 3-2 in
data 1 gennaio 1939). Lasciamo alle cronache dell’epoca i commenti a queste due
partite: “Sceso in campo con tutti i suoi
migliori elementi il Nord Torino non ha faticato molto a piegare l’animosa, ma
incompleta, squadra di Torre Pellice, battendola per 10-0. La partita che
segnava l’inizio della stagione di disco su ghiaccio a Torino ha visto in
complesso le squadre a corto di preparazione e soprattutto di fiato” (La Stampa,
27 dicembre 1938). Quanto a Nord Club – G.U.F. Torino 3-2, i giornali dell’epoca
riportarono quanto segue: “Il punteggio
non rispecchia esattamente l’andamento della partita, perché un pareggio
avrebbe giustamente premiato la maggior combattività degli studenti del GUF
Torino. Questi, dopo essere riusciti nel secondo tempo a rimontare, per opera
di Lanza e Bertoldi, lo svantaggio dei due punti subiti inizialmente, hanno
visto frustrati poi i loro sforzi da un banale errore commesso dal portiere,
forse tradito dall'emozione. Del Nord Torino si sono distinti Prat II e
Gillardi: del GUF Torino, oltre ai due terzini, sono piaciuti Lanza ed il
giovane portiere Delli Zotti, il quale, a parte la già rilevata svista, ha
dimostrato di possedere delle ottime doti” (La Stampa, 2 gennaio 1939).
Nel corso dell’inverno 1939/40 il
Nord Club Torino sembrerebbe essere stato ancora esistente, nonostante non
siano giunte fino a noi notizie in merito all'attività svolta. Nel dicembre
1940, invece, i giocatori di tale società, così come quelli del G.U.F. Torino,
confluirono nella neonata sezione hockeystica della polisportiva Juventus,
iniziando così una nuova avventura per l’hockey subalpino… che racconteremo nei
prossimi articoli.
Nel 1940, quindi, venne scritto l’ultimo
capitolo della storia del Nord Club Torino, una società a cui il nostro amato
Hockey Club Torino deve molto. Infatti, proprio sulla patinoire del Parco della Pellerina si formarono ben sette tra i
venti giocatori che nel 1949 avrebbero fondato l’H.C. Torino; ricordiamone i
nomi: Cappabianca, Prat, Cantatore, Fiorio, Giorda, Ferreccio e Garelli.
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