venerdì 27 dicembre 2013

Il Nord Club Torino... ovvero la "fucina" del futuro Hockey Club Torino

Nel corso degli anni venti e trenta del secolo scorso sia il pattinaggio che l’hockey su ghiaccio godevano dei favori di un numero sempre maggiore di praticanti, come dimostrato anche dal progressivo aumento dei luoghi che d’inverno venivano adibiti a patinoire. In particolare, in quell'epoca, a Torino si pattinava in quattro differenti posti. Oltre al celeberrimo laghetto del Valentino, era possibile sfrecciare sulle lame dei pattini alla ghiacciaia Rubiola (situata nel quartiere di Barriera di Milano), in corso IV Novembre (l’attuale corso Agnelli, ovvero nell'area dove successivamente sarebbe nato il circolo dello Sporting Torino) ed al parco della Pellerina.

La pista della Pellerina si trovava lungo l’allora via della Pellerina, ora corso Appio Claudio, poco distante dal poligono del Martinetto. Sul luogo ove sorgeva tale poligono, inizialmente appartenuto alla Società del tiro a segno nazionale, è collocato al giorno d’oggi il Sacrario del Martinetto, in memoria delle innumerevoli condanne a morte di partigiani ed oppositori al regime fascista ivi eseguite tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945.

Tornando invece al parco della Pellerina, proprio nel cuore del più grande polmone verde della nostra città venne fondata, su iniziativa del Marchese Spinola, discendente da una nobile famiglia genovese, la sezione invernale del Nord Club Torino, un circolo sportivo rinomato in particolar modo nell'ambito del tennis.

L’attività invernale del Nord Club Torino venne avviata nel dicembre del 1929 e poteva contare sul supporto di due valenti istruttori, la belga Henriette Biver, con un passato da campionessa di pattinaggio ed insegnante presso il palazzo del ghiaccio di Bruxelles, ed il norvegese Drolsum, anch'egli campione di disciplina, con esperienza da maestro presso gli impianti di Berlino, Londra e Colonia (insomma, un vero giramondo!).

La prima formazione di hockey su ghiaccio fatta scendere in pista dal Nord Club Torino era composta da quattordici elementi ed era allenata proprio da Drolsum. Tale squadra disputò alcuni incontri nel gennaio del 1930, tra i quali si annovera anche la partita di qualificazione al IV campionato italiano, persa contro il Circolo Pattinatori del Valentino.

Successivamente l’attività hockeystica del Nord Club Torino sembra essersi interrotta fino al dicembre del 1936, in quanto non possediamo alcuna notizia relativa a tale lasso temporale.

Il ritorno sul ghiaccio di una formazione del Nord Club Torino è datato sabato 26 dicembre 1936, in occasione dell’incontro disputato nella cornice dello Stadio Littorio di Bardonecchia e vinto per 1-0 contro la sezione hockeystica del Gruppo Universitario Fascista di Torino. La partita venne ripetuta il giorno successivo sulla pista della Pellerina e, di fronte ad un folto pubblico, fu nuovamente il Nord Club Torino a prevalere, questa volta per 4-2, grazie alle doppiette di Prat e Grassi; per il G.U.F. segnarono Lanza e Bertoldi. In tale ultima occasione il Nord Club presentò la seguente formazione: Ferreccio, Peirini, Cantatore, Gillardi, Ciodo, Garelli, Prat, Grassi e Torti. Si noti che, tredici anni più tardi, quattro di tali giocatori (Ferreccio, Cantatore, Garelli ed il valente Prat) sarebbero stati tra i fondatori del nostro amato Hockey Club Torino. 

Sempre nel corso dell’inverno 1936/37 il Nord Club Torino disputò altri incontri amichevoli contro i francesi del Modane e le formazioni meneghine dei Diavoli Rossoneri (II squadra) e dell’Associazione Disco su Ghiaccio Milano. Le partite contro le due squadre lombarde rappresentarono degli interessanti banchi di prova, in quanto entrambe militavano nel campionato di Serie A.

A tal fine si ricorda la curiosa formula del massimo torneo 1936/37, al quale era consentita l’iscrizione unicamente alle società che fossero in grado di allestire ben tre formazioni ciascuna. La classifica finale venne calcolata sommando tra loro i punti ottenuti da tutte e tre le formazioni schierate da ciascun sodalizio. Solo i Diavoli Rossoneri e l'ADG Milano furono in grado di allestire tre formazioni ciascuna e, quindi, di iscriversi alla Serie A (vinta dall'ADG Milano).

Chiudendo la parentesi sulla Serie A e tornando al parco della Pellerina, di quelle amichevoli disputate dal Nord Club Torino è giunto fino a noi unicamente il risultato della partita contro i Diavoli, giocata domenica 17 gennaio 1937. Di fronte ad un “folto pubblico” e, probabilmente, approfittando anche di un ghiaccio in cattive condizioni, che impedì “un regolare ed armonioso svolgimento delle azioni” (La Stampa, 18 gennaio 1937),  i torinesi, dimostratisi in buone condizioni di forma, riuscirono a sostenere l’urto dei più quotati avversari, imponendo loro il pareggio per 1-1. A passare in vantaggio furono i Diavoli con una marcatura di Levi all'inizio del secondo tempo, mentre il Nord Club Torino riuscì a pareggiare all’ultimo minuto di partita con un goal di Gillardi.

La successiva stagione 1937/38 vide il Nord Club Torino presentare una formazione competitiva, che venne descritta dalle cronache dell’epoca come “particolarmente forte ed omogenea” (La Stampa, 27 ottobre 1937). D'altronde anche gli impegni della società furono di alto livello, con l’iscrizione della squadra al campionato nazionale di Serie B. Peraltro, in conseguenza dell’avvenuta fusione tra Diavoli Rossoneri e ADG Milano e, quindi, dell’iscrizione alla massima serie della sola neonata AMDG Milano, la Serie B 1937/38 rappresentò anche la fase di qualificazione al massimo campionato nazionale, in quanto la vincente della cadetteria venne ammessa alla finale scudetto.

Prima della disputa del torneo nazionale il Nord Club Torino affrontò alcune partite di preparazione. Ad aprire la stagione furono gli ormai tradizionali derby con i concittadini del Gruppo Universitario Fascista. Il 2 gennaio 1938, sulla pista della Pellerina, fu il Nord Club a prevalere per 5-2, grazie alle doppiette di Gillardi e Prat ed al goal di Corti; per i goliardi segnò due volte Lanza. La rivincita, giocata allo stadio Littorio di Bardonecchia il 7 gennaio 1938, vide dominare la formazione universitaria, la quale si impose per 4-1, grazie ai 4 goal di Lanza. Il goal della bandiera del Nord Club venne però realizzato da un personaggio che avrebbe scritto la storia dell’hockey torinese, ovvero quell'Italo Cappabianca che nel 1949 sarebbe divenuto il primo presidente dell’Hockey Club Torino.

Nel gennaio 1938 il Nord Club disputò un incontro amichevole anche con la formazione del Torre Pellice. La partita, giocata sulla patinoire del Parco della Pellerina, vide il netto successo dei più affiatati ed esperti torinesi, i quali si imposero per 19-2. Tuttavia tale partita assunse un interessante risvolto storico, in quanto fu il primo confronto tra la realtà hockeystica torinese e quella torrese; nacque così la sfida più sentita in Piemonte, ovvero quello che sarebbe divenuto il derby tra Torino e Valpellice!!

Il mese di febbraio 1938 vide invece l’avvio del campionato nazionale. In data 6 febbraio 1938, nel turno di qualificazione alla Serie B, il Nord Club Torino superò in trasferta la formazione dell’Asiago, vincendo per 3-0. L’incontro venne così descritto dalle cronache dell’epoca: “L’incontro ha avuto fin dai primi momenti un andamento veloce e combattuto. I torinesi riuscivano però ad imporre la loro superiorità, segnando un punto ogni tempo, per merito di Corti, Prat ed ancora Corti. La squadra del Nord-Torino era così formata: Ferreccio, Cantatore, Perini, Grassi, Prat, Corti, Cappabianca, Garelli, Fiorio” (La Stampa, 9 febbraio 1938). La formazione schierata in tale occasione dal Nord Club Torino evidenzia in maniera eloquente l’importante ruolo che essa ha rivestito, ovvero quello di fucina di futuri giocatori dell’Hockey Club Torino. Infatti, su nove elementi schierati dai torinesi contro l’Asiago nel 1938, ben sei di essi (Ferreccio, Cantatore, Prat, Cappabianca, Garelli e Fiorio) sarebbero stati tra i fondatori dell’H.C. Torino nel 1949. Ad essi si deve aggiungere anche Giorda, il quale, sebbene non schierato ad Asiago, aveva già disputato le precedenti partite contro il G.U.F. Torino.

Grazie al successo in terra veneta, il Nord Club Torino venne ammesso alle semifinali del campionato di Serie B. Il 16 febbraio 1938 i torinesi dovettero tuttavia inchinarsi dinanzi alla seconda squadra dell'ADMG Milano (che avrebbe successivamente vinto il torneo), uscendo sconfitti dal ghiaccio del Piranesi di Milano per 6-0. Il giorno successivo, sempre a Milano, il Nord Club ebbe l’occasione per rifarsi, conquistando uno storico terzo posto nel torneo cadetto, battendo per 2-1 nella finale di consolazione l’H.C. Ortisei (società dalla quale sarebbe disceso lo storico Hockey Club Gardena, che, tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli ottanta, avrebbe vinto per quattro volte il titolo di campione d’Italia).

Nel corso della successiva stagione 1938/39 il Nord Club Torino programmò una serie notevole di amichevoli contro compagini quali Torre Pellice, G.U.F. Torino, Renon, Bolzano, Asiago e la seconda formazione della neonata società dei Diavoli Neroazzurri (espressione hockeystica dell’Ambrosiana-Inter, denominazione con cui era stata ribattezzata in epoca fascista la celebre squadra di calcio dell’Inter). Di tali partite in programma sono tuttavia giunti fino a noi solo i risultati degli incontri contro il Torre Pellice (vittoria per 10-0 dei torinesi in data 26 dicembre 1938) e contro il G.U.F. Torino (successo del Nord Torino per 3-2 in data 1 gennaio 1939). Lasciamo alle cronache dell’epoca i commenti a queste due partite: “Sceso in campo con tutti i suoi migliori elementi il Nord Torino non ha faticato molto a piegare l’animosa, ma incompleta, squadra di Torre Pellice, battendola per 10-0. La partita che segnava l’inizio della stagione di disco su ghiaccio a Torino ha visto in complesso le squadre a corto di preparazione e soprattutto di fiato” (La Stampa, 27 dicembre 1938). Quanto a Nord Club – G.U.F. Torino 3-2, i giornali dell’epoca riportarono quanto segue: “Il punteggio non rispecchia esattamente l’andamento della partita, perché un pareggio avrebbe giustamente premiato la maggior combattività degli studenti del GUF Torino. Questi, dopo essere riusciti nel secondo tempo a rimontare, per opera di Lanza e Bertoldi, lo svantaggio dei due punti subiti inizialmente, hanno visto frustrati poi i loro sforzi da un banale errore commesso dal portiere, forse tradito dall'emozione. Del Nord Torino si sono distinti Prat II e Gillardi: del GUF Torino, oltre ai due terzini, sono piaciuti Lanza ed il giovane portiere Delli Zotti, il quale, a parte la già rilevata svista, ha dimostrato di possedere delle ottime doti” (La Stampa, 2 gennaio 1939).

Nel corso dell’inverno 1939/40 il Nord Club Torino sembrerebbe essere stato ancora esistente, nonostante non siano giunte fino a noi notizie in merito all'attività svolta. Nel dicembre 1940, invece, i giocatori di tale società, così come quelli del G.U.F. Torino, confluirono nella neonata sezione hockeystica della polisportiva Juventus, iniziando così una nuova avventura per l’hockey subalpino… che racconteremo nei prossimi articoli.

Nel 1940, quindi, venne scritto l’ultimo capitolo della storia del Nord Club Torino, una società a cui il nostro amato Hockey Club Torino deve molto. Infatti, proprio sulla patinoire del Parco della Pellerina si formarono ben sette tra i venti giocatori che nel 1949 avrebbero fondato l’H.C. Torino; ricordiamone i nomi: Cappabianca, Prat, Cantatore, Fiorio, Giorda, Ferreccio e Garelli.

Nessun commento: